Martedì, 18 July 2017 06:36

Pmi e Welfare aziendale: obiettivi, modelli e risultati

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Secondo Welfare Index Pmi, tra le piccole e medie imprese,  una su due si serve del welfare aziendale per aumentare la soddisfazione dei propri dipendenti e rendere migliore l’ambiente di lavoro

Chiunque, all’interno di una piccola o media impresa, abbia un incarico di responsabilità ha, o perlomeno dovrebbe avere, come interesse primario quello di costruire una rete di relazioni con i propri dipendenti tali da trarne vantaggio in termini di efficienza aziendale. A tal proposito, spesso, si ricorre a politiche di welfare aziendale finalizzate, tra le altre cose, a migliorare la vita privata e professionale di un lavoratore.

A confermarlo è anche una ricerca: secondo Welfare Index Pmi infatti, il 50,7% delle piccole e medie imprese fa uso di pratiche di welfare aziendale con lo scopo di migliorare la soddisfazione dei propri dipendenti e il clima all’interno dell’azienda.

Ma quali e quante sono le variabili che determinano la propensione o meno di un’azienda ad approcciarsi al welfare aziendale?

Principalmente tre:

  • disponibilità a sostenere costi aggiuntivi;
  • pro-attività aziendale, vale a dire la disponibilità ad intraprendere iniziative autonome nell’ambito del welfare, al di fuori di quelle previste dalla contrattazione collettiva;
  • coinvolgimento dei dipendenti nelle iniziative aziendali.

5 modelli imprenditoriali in relazione alle politiche di welfare

A partire da queste tre variabili, si possono poi individuare i seguenti modelli:

  • Pro attività partecipativa, tipico delle pmi che investono nel welfare, sono autonome in questo settore e coinvolgono a riguardo i propri dipendenti;
  • Pro attività direttiva, proprio di quelle piccole e medie imprese che, differentemente dalle precedenti, escludono i propri lavoratori da qualsiasi iniziativa in materia;
  • Pro attività a costo zero, caratteristico delle pmi non disponibili a sostenere costi aggiuntivi;
  • Attuazione partecipativa, un modello sì basato sul coinvolgimento dei dipendenti ma molto legato alle disposizioni previste dalla contrattazione collettiva;
  • Attuazione direttiva, basato esclusivamente su quanto previsto dalle disposizioni contrattuali.

Che ripercussioni hanno le politiche di welfare aziendale?

Sempre secondo Welfare Index Pmi, tra le imprese che investono nel welfare, più della metà registra un impatto positivo di queste politiche. In particolare, a risentire positivamente sono principalmente:

  • soddisfazione dei lavoratori;
  • l’immagine dell’azienda;
  • la produttività nel lavoro.

Vista e considerata l’importanza della tematica, Solco Srl lavora con le aziende interessate a creare un Piano di Welfare aziendale attraverso l’analisi della popolazione lavorativa e identificando gli strumenti più adatti ad ogni realtà aziendale.

Per ulteriori informazioni contattare:

 

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