Francesco Fabiani

Francesco Fabiani

Conoscenza e aggregazione: sono queste le variabili determinanti

Le politiche di welfare aziendale sono in continua e costante evoluzione. E se, tra le piccole e medie imprese, una su due se ne serve con l’intento di accrescere la soddisfazione del proprio personale dipendente, sempre secondo Welfare Index Pmi, a determinarne la buona riuscita sono principalmente due variabili:

  • Conoscenza, vale a dire quanto le imprese sono informate su normativa fiscale vigente e strumenti tecnici del welfare aziendale e quanto, al proprio interno, esse dispongono di competenze professionali specifiche;
  • Aggregazione, ossia la disponibilità di un’impresa a costruire una serie di reti, magari attraverso la partecipazione a consorzi, la condivisione di iniziative promosse da altre imprese o tramite l’adesione a servizi comuni.

Quindi, intuitivamente, una maggiore conoscenza in termini di normativa e competenze professionali, e una più ampia propensione all’aggregazione, rappresentano due discriminanti di non poco conto per avere successo nelle politiche di welfare aziendale.

Conoscenza

Secondo una ricerca Welfare Index Pmi, tra le piccole e medie imprese, solamente una su cinque sostiene di aver sviluppato, e quindi di averne una piena consapevolezza, le dovute conoscenze in materia di normativa e incentivi fiscali. Per esempio, relativamente alla possibilità di convertire premi di produzione in welfare, 9 imprese su 10 non ne sono a conoscenza.

Una carenza, quella inerente la conoscenza della normativa fiscale, imputabile altresì a chi opera nel mondo della consulenza aziendale, come per esempio consulenti del lavoro e commercialisti, tanto che solamente un’impresa su due se ne avvale per questioni inerenti le politiche di welfare.

Aggregazione

Sempre con riferimento al mondo delle piccole e medie imprese, tra quelle maggiormente disponibili all’adozione di politiche di welfare aziendale, solamente un 20% circa mostra una buona propensione a costruire reti di aggregazione.

Perché le imprese possano sviluppare efficaci iniziative di welfare è necessaria una condivisione di investimenti, informazioni e servizi professionali. Ed è ora che le imprese se ne rendano conto.

 

Solco Srl opera al fianco delle imprese anche nella fase di costruzione di un vero e proprio Piano di Welfare. A tal proposito, consulta il depliant relativo ai servizi offerti da Solco Srl in questo campo:

 

Per una consulenza sulle agevolazioni attive in materia di welfare o ulteriori informazioni:

Solco Srl a Roma:

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Giovedì, 27 July 2017 15:04

L’importanza del Tutor aziendale

Funzioni, compiti e competenze di una figura chiave nello sviluppo dell’apprendista

Affiancare, accompagnare e sostenere l’apprendista nell’ambito del percorso formativo-professionale. L’essenza dell’attività di un Tutor aziendale è racchiusa tutta qui, in queste tre parole chiave. Un buon Tutor deve essere un riferimento per l’apprendista, quand’anche una persona con la quale interloquire che sia in grado di aiutarlo, sin dal primo momento, a comportarsi in maniera adeguata sì da facilitarne l’inserimento in azienda. In particolare, un buon Tutor deve:

  • Curare in maniera dettagliata l’accoglienza e l’inserimento del giovane in azienda;
  • Guidare l’apprendista all’interno di un contesto, come quello aziendale, totalmente nuovo;
  • Dar vita ad una vera e propria rete che sostenga l’apprendista;
  • Pianificare passo passo la formazione all’interno dell’azienda;
  • Relazionarsi con l’Agenzia formativa;
  • Valutare costantemente l’apprendista.

L’ingresso in azienda

Accoglienza e inserimento sono, per un giovane apprendista, due fasi determinanti nell’ambito del processo formativo e professionale. Da queste, infatti, può dipendere l’esito stesso della formazione. Per questa ragione, un Tutor deve assolutamente preoccuparsi di chiarire sin da subito compiti e competenze proprie della posizione che l’apprendista andrà a ricoprire, e di far sì che lo stesso sviluppi un’adeguata conoscenza dell’impresa, magari attraverso l’organizzazione di colloqui con il personale dipendente o di visite guidate all’interno dell’impresa stessa.

La pianificazione

Perché l’apprendista possa svolgere un efficace percorso di formazione all’interno dell’azienda, anche in relazione alle competenze di partenza, occorre programmare sin da subito attività specifiche che rendano l’apprendista consapevole di quanto richiesto dall’azienda e, successivamente, elaborare un piano di lavoro che, oltre alle tradizionali mansioni da svolgere, individui anche momenti di spiegazione, esercitazione e formazione extra-aziendale.

L’affiancamento

Ascoltare, ascoltare e ancora ascoltare. È questa la parola chiave nella fase dell’affiancamento quotidiano. Non essendo semplice gestire un giovane che magari si affaccia per la prima volta nella complessa realtà lavorativa, saperne ascoltare interessi, perplessità e difficoltà è fondamentale per un Tutor, anche in qualità di guida e facilitatore del percorso formativo intrapreso dall’apprendista.

Le relazioni esterne

Per far sì che la formazione all’interno dell’azienda possa integrarsi in maniera efficace con quella extra-aziendale, un Tutor deve sapersi relazionare in maniera adeguata anche con l’Agenzia formativa chiamata in causa nell’ambito del percorso dell’apprendista. Questo, principalmente, per evitare che la formazione extra-aziendale vada in conflitto con quella interna, non rispondendo alle esigenze dell’azienda stessa.

La valutazione

Perché l’impresa, al termine del percorso formativo, possa rilasciare le dovute certificazioni, un Tutor è chiamato a valutare costantemente progressi e risultati dell’apprendista.

 

Solco Srl, in qualità di ente accreditato per la formazione superiore e continua presso la Regione Lazio, offre sostegno alle imprese nella fase di progettazione del Piano Formativo per gli apprendisti. A tal proposito, Solco Srl organizza periodicamente corsi di apprendistato finanziati dalla Regione Lazio.

 

Per saperne di più su apprendistato e corsi erogati:

ELENA LIONETTI - 06/70702121

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Per ulteriori informazioni:

Solco Srl Roma

Telefono: +39 06 7070 2121

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Giovedì, 27 July 2017 14:53

Il futuro è nell’apprendistato

Coniugare gli studi con il lavoro: adesso si può

Sono trascorsi ormai più di 15 anni da quando in Italia, anche guardando all’esperienza francese, assistevamo all’introduzione di una nuova tipologia contrattuale, vale a dire quella dell’apprendistato di alta formazione. In questo modo, a giovani di età compresa tra 18 e 29 anni si offriva così la possibilità, attraverso un percorso formativo, di conseguire una qualifica o un diploma professionale, quand’anche un diploma tecnico superiore o una laurea.

Sono poi passati circa 6 anni da quando il legislatore ha voluto rivedere le precedenti disposizioni, arrivando all’elaborazione di un nuovo testo (d.lgs 167/2011) grazie al quale si dava la possibilità di usufruire dell’apprendistato non solo per l’alta formazione, ma anche per la ricerca.

Una tipologia, come vedremo, sì vantaggiosa ma che risulta anche essere la meno diffusa in Italia. Questo principalmente per due ragioni:

  • Poca disponibilità ad investire nel campo della ricerca e dello sviluppo;
  • Perplessità da parte di imprese e istituzioni formative sull’interazione tra scuola e lavoro.

L’apprendistato di alta formazione e ricerca, come accennavamo poco sopra, è una tipologia contrattuale molto vantaggiosa sia per l’apprendista che per l’azienda: da un lato, il primo anticipa il suo ingresso nel mondo del lavoro seppur all’interno di un percorso formativo; dall’altro, la seconda investe in un capitale umano altamente mirato. A risentirne positivamente, inoltre, sono le agenzie formative che, chiamate a comprendere meglio le competenze professionali richieste dal mercato, allineano programmi e percorsi formativi alle richieste stesse

Oltre che sul piano professionale, questa tipologia contrattuale offre vantaggi anche a livello economico. Le istituzioni universitarie e formative, per esempio, possono servirsi dell’apprendistato per procacciarsi investimenti privati di diversa entità. L’apprendistato poi rappresenta un’occasione unica per le PMI che vogliano investire nel campo della ricerca, potendo beneficiare (almeno per quanto riguarda le imprese con meno di 10 dipendenti) di uno sgravio contributivo totale.

Solco Srl, in qualità di ente accreditato per la formazione superiore e continua, tra le altre cose, si occupa di avviare percorsi di inserimento professionale per giovani di età compresa tra 18 e 29 anni.

A tal proposito Solco Srl, per agevolare l’ingresso qualificato nel mondo del lavoro, collabora con diverse istituzioni formative, come per esempio l’Università degli studi di Roma Tre.

 

Per informazioni su corsi e inserimento professionale:

ELENA LIONETTI - 06/70702121

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Per ulteriori informazioni:

Solco Srl Roma

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Mercoledì, 19 July 2017 10:13

La nuova tutela del lavoro autonomo

Misure approvate per la tutela delle partite IVA

 

Le tecnologie digitali stanno cambiando l’organizzazione della produzione di beni e servizi. A cambiare sono anche il concetto di inquadramento e di mansione. L’orario di lavoro diventa sempre più flessibile e autogestito. Anche la retribuzione, ormai, viene definita a seconda dei risultati conseguiti.

Per portare avanti questa “Grande Trasformazione”, il Governo ha approvato il disegno di legge 2233/2016 che interviene sulla tutela del lavoro autonomo

DEDUCIBILITÀ DELLE SPESE DI FORMAZIONE E ACCESSO ALLA FORMAZIONE PERMANENTE

 La disciplina prevede:

  • l’integrale deduzione (limite annuo di 10.000€) per le spese d’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale, per quelle d'iscrizione a convegni e congressi, comprese le spese di viaggio e soggiorno;
  • la deduzione integrale (limite annuo di 5.000€) per le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’autoimprenditorialità;
  • l’integrale deduzione per gli oneri sostenuti come garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni, fornita da forme assicurative o di solidarietà.

ACCESSO ALLE INFORMAZIONI SUL MERCATO E SERVIZI DI ORIENTAMENTO, RIQUALIFICAZIONE E COLLOCAZIONE

I Centri Per l’Impiego e gli organismi accreditati come Solco Srl dedicano uno sportello per le politiche attive per il lavoro autonomo che raccoglie le domande e le offerte di lavoro autonome. Essi offrono il loro sostegno ai professionisti e alle imprese che richiedono informazioni sull’ avvio di attività autonome, trasformazioni e accesso agli appalti pubblici, così come informazioni sull’opportunità di credito e agevolazioni pubbliche nazionali e locali.

 

Per ulteriori informazioni sulle politiche attive per i lavoratori autonomi contattare:

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APPALTI PUBBLICI

Ai lavoratori autonomi viene estesa anche la possibilità di partecipare agli appalti pubblici, oltre che l'accesso ai premi operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei.

 

Per ulteriori informazioni contattare: 

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LUCIANA FRANCHINI - Telefono: 06/70702121

 

 

 

Mercoledì, 19 July 2017 08:09

Che cos’è il Welfare aziendale?

Grandi benefici anche per le PMI, non solo per le grande imprese

Il welfare aziendale è un insieme di benefit e prestazioni che, in aggiunta alla normale retribuzione del lavoratore dipendente, contribuisce a rendere più solida la retribuzione stessa, migliorando di conseguenza la vita privata e professionale del dipendente.

Le politiche di welfare aziendale hanno da poco fatto il loro ingresso nel mondo delle piccole e medie imprese. Fino a qualche tempo fa, erano infatti una prerogativa della grande imprenditoria. A tal proposito, Welfare Index PMI si propone come scopo principale proprio quello di far sì che queste pratiche si diffondano il più possibile all’interno delle PMI. Effetti e benefici delle politiche di welfare, si stima, avrebbero ricadute, ovviamente positive, sull’80% degli occupati italiani, con un conseguente impatto benevolo sul tessuto sociale italiano.

Lo scorso anno, per diverse ragioni, è stato definito come “l'anno del Welfare aziendale”. Per quali ragioni?

  • Sul piano della leva fiscale, abbiamo assistito ad un processo di ammodernamento che ha incentivato un recupero di produttività del lavoro. Ora, infatti, azienda e lavoratore beneficiano entrambi di un’ampia fiscalità: da un lato, l’azienda risparmia, dall’altro, il lavoratore ne guadagna in termini di servizi erogati.
  • Nell’ambito del digitale, sono state sviluppate una serie di piattaforme web che consentono di accedere ai servizi di welfare aziendale anche da reti d’impresa o associazioni d’impresa;
  • Sono poi nati nuovi attori nel campo dell’offerta lavorativa, come ad esempio gli operatori profit per la fornitura di servizi di welfare aziendale;
  •  Alla fine del 2016 inoltre, il welfare aziendale diventa punto cardine del CCNL delle aziende operanti nel settore della meccanica.

Scopri quali possono essere i beni e servizi che si possono detassare.

Per una consulenza sulle agevolazioni attive in materia di welfare o ulteriori informazioni:

 

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Un passo in avanti per rilanciare lo sviluppo ambientale ed urbanistico della Regione

Rispetto del territorio, innovazione e sostenibilità. Sono questi i tre pilastri su cui si poggia la nuova legge sulla rigenerazione urbana recentemente approvata dalla Regione Lazio. Con l’intento di prevenire e contenere un ulteriore consumo del suolo regionale, le nuove disposizioni si ispirano a norme in materia di edilizia, staticità e antisismicità.

Linee guida della nuova normativa regionale

Garantire una maggiore qualità della vita e una più elevata sostenibilità ambientale, oltre che prevenire e ridurre il rischio sismico. Sono queste le linee guida seguite nell’elaborazione della nuova normativa. Al centro del progetto legislativo c’è sicuramente la tutela dell’ambiente, grazie alla previsione di interventi nelle zone più degradate del territorio regionale. Centrale poi il ruolo affidato ai Comuni, in particolar modo nella scelta e nella valutazione degli interventi stessi, chiamati ad individuare le zone dove procedere alle opere di riqualificazione e recupero edilizio.

Solco Srl è un ente accreditato per il rilascio dei Crediti Formativi Professionali (CFP) e, a tal proposito, organizza corsi di formazione per architetti e ingegneri. Tra le aree interessate dalla formazione:

  • Sostenibilità;
  • Urbanistica;
  • Ambiente;
  • Pianificazione nel governo del territorio.

A riguardo poi, Solco Srl ha elaborato un catalogo formativo rivolto principalmente ad architetti e ingegneri interessati a questi settori. Sono ben 18 i corsi di formazione presenti all’interno del catalogo. Tra questi:

  • Valutazione Ambientale Strategica (VAS), un corso che, a partire da un’analisi del quadro di riferimento normativo nazionale e regionale, e dell’iter procedurale, consente di acquisire competenze su una procedura ormai obbligatoria da redigere insieme a qualsiasi strumento di pianificazione o programmazione;
  • Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), che mira ad offrire una conoscenza sia teorica che pratica di quei fondamenti, normativi e scientifici, caratterizzanti questa procedura, grazie alla quale si dà sostegno all’autorità decisionale nell’analisi di quei progetti ad elevato impatto ambientale;
  • Pianificazione territoriale nel settore Fotovoltaico: analisi di insediamento degli impianti fotovoltaici nel tessuto geografico ed elettrico italiano, un corso che si propone di stimolare un vero e proprio dibattito su questo settore dove, negli ultimi anni, non sono mancate iniziative autonome dannose per l’immagine del fotovoltaico stesso;
  • Principi di sostenibilità, che intende, offrendo un’ampia panoramica su cosa sia la sostenibilità e su quali politiche siano state elaborate nel corso del tempo per garantire questo principio, sviluppare e accrescere una vera e propria cultura ambientale.

Consulta il Catalogo formativo CFP per architetti e ingegneri:

 

Per ulteriori informazioni contattare:

 

 

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Secondo Welfare Index Pmi, tra le piccole e medie imprese,  una su due si serve del welfare aziendale per aumentare la soddisfazione dei propri dipendenti e rendere migliore l’ambiente di lavoro

Chiunque, all’interno di una piccola o media impresa, abbia un incarico di responsabilità ha, o perlomeno dovrebbe avere, come interesse primario quello di costruire una rete di relazioni con i propri dipendenti tali da trarne vantaggio in termini di efficienza aziendale. A tal proposito, spesso, si ricorre a politiche di welfare aziendale finalizzate, tra le altre cose, a migliorare la vita privata e professionale di un lavoratore.

A confermarlo è anche una ricerca: secondo Welfare Index Pmi infatti, il 50,7% delle piccole e medie imprese fa uso di pratiche di welfare aziendale con lo scopo di migliorare la soddisfazione dei propri dipendenti e il clima all’interno dell’azienda.

Ma quali e quante sono le variabili che determinano la propensione o meno di un’azienda ad approcciarsi al welfare aziendale?

Principalmente tre:

  • disponibilità a sostenere costi aggiuntivi;
  • pro-attività aziendale, vale a dire la disponibilità ad intraprendere iniziative autonome nell’ambito del welfare, al di fuori di quelle previste dalla contrattazione collettiva;
  • coinvolgimento dei dipendenti nelle iniziative aziendali.

5 modelli imprenditoriali in relazione alle politiche di welfare

A partire da queste tre variabili, si possono poi individuare i seguenti modelli:

  • Pro attività partecipativa, tipico delle pmi che investono nel welfare, sono autonome in questo settore e coinvolgono a riguardo i propri dipendenti;
  • Pro attività direttiva, proprio di quelle piccole e medie imprese che, differentemente dalle precedenti, escludono i propri lavoratori da qualsiasi iniziativa in materia;
  • Pro attività a costo zero, caratteristico delle pmi non disponibili a sostenere costi aggiuntivi;
  • Attuazione partecipativa, un modello sì basato sul coinvolgimento dei dipendenti ma molto legato alle disposizioni previste dalla contrattazione collettiva;
  • Attuazione direttiva, basato esclusivamente su quanto previsto dalle disposizioni contrattuali.

Che ripercussioni hanno le politiche di welfare aziendale?

Sempre secondo Welfare Index Pmi, tra le imprese che investono nel welfare, più della metà registra un impatto positivo di queste politiche. In particolare, a risentire positivamente sono principalmente:

  • soddisfazione dei lavoratori;
  • l’immagine dell’azienda;
  • la produttività nel lavoro.

Vista e considerata l’importanza della tematica, Solco Srl lavora con le aziende interessate a creare un Piano di Welfare aziendale attraverso l’analisi della popolazione lavorativa e identificando gli strumenti più adatti ad ogni realtà aziendale.

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