Sgravi contributivi per contratti collettivi aziendali su conciliazione vita-lavoro

Le disposizioni contenute nel decreto interministeriale dello scorso 12 settembre hanno previsto uno sgravio contributivo in relazione a quei contratti collettivi aziendali finalizzati alla conciliazione tra vita privata e vita professionale.

Chi sono i beneficiari dello sgravio contributivo?

Beneficiari dello sgravio contributivo possono essere tutti quei datori di lavoro che, tra il 1° gennaio 2017 e il 31 ottobre 2017, abbiano stipulato all’interno della propria azienda un contratto collettivo dove siano previste particolari misure di conciliazione tra vita professionale e privata del personale dipendente.

Quali sono i requisiti per accedere allo sgravio contributivo?

Perché datori di lavoro e aziende possano accedere allo sgravio contributivo occorre che, all’interno del contratto collettivo aziendale, siano presenti almeno due istituti di conciliazione tra quelli previsti dal decreto:

AREA DI INTERVENTO GENITORIALITÀ

  • Estensione temporale del congedo di paternità, con previsione della relativa indennità;
  • Estensione del congedo parentale, in termini temporali e/o di integrazione della relativa indennità;
  • Previsione di nidi d’infanzia/asili nido/spazi ludico-ricreativi aziendali o interaziendali;
  • Percorsi formativi (e-learning/coaching) per favorire il rientro dal congedo di maternità;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting.

AREA DI INTERVENTO FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA

  • Lavoro agile;
  • Flessibilità oraria in entrata e uscita;
  • Part-time;
  • Banca ore;
  • Cessione solidale dei permessi con integrazione da parte dell’impresa dei permessi ceduti.

WELFARE AZIENDALE

  • Convenzioni per l’erogazione di servizi time saving;
  • Convenzioni con strutture per servizi di cura;
  • Buoni per l’acquisto di servizi di cura.

Inoltre, l’accesso allo sgravio contributivo è subordinato a che almeno una delle misure di conciliazione rientri nell’area di intervento genitorialità o in quella relativa alla flessibilità organizzativa.

Altro requisito necessario per usufruire del beneficio è che il contratto collettivo aziendale in questione interessi un numero di dipendenti pari almeno al 70% di quelli occupati in media dal datore di lavoro nel corso dell’anno precedente.

Come avviene il calcolo dello sgravio contributivo?

Lo sgravio contributivo, più che essere correlato alla retribuzione dei dipendenti, si configura come una semplice riduzione contributiva modulata a seconda del numero di datori di lavoro ammessi e della dimensione della loro azienda.

In ogni caso, il suo valore non può superare il 5% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali con riferimento all’anno precedente la presentazione della domanda.

Come si accede allo sgravio contributivo?

Per poter accedere allo sgravio contributivo, i datori di lavoro interessati potranno presentare domanda all’INPS entro e non oltre il 15 novembre ca., avvalendosi dell’apposito modulo di istanza online “Conciliazione Vita-Lavoro” presente sul sito web dell’INPS.

Solco Srl, tra le tante attività, affianca le imprese nella definizione di un vero e proprio Piano di Welfare. Per scoprire i servizi offerti da Solco in materia di welfare aziendale, consulta il depliant: 

Leggi per intero la circolare dell’INPS

 

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Presentazione dei risultati e delle nuove opportunità di finanziamento

Concluso il percorso formativo, è tempo di tirare le somme. Per questo motivo, mercoledì 4 ottobre 2017, presso il Centro Convegni “Carte Geografiche” di via Napoli 3 (RM), a partire dalle 09:30, si terrà l’evento conclusivo del Piano Formativo Territoriale “Pro.S.TER. – Progetto Settore TERziario”.

Con l’occasione, alla presenza della Vice-presidente di EBIT Roma Silvana Morini e della Direttrice del Fondo For.Te Dott.sa Eleonora Pisicchio, saranno presentati i risultati raggiunti e le nuove opportunità di finanziamento a disposizione delle aziende.

Per partecipare, è possibile registrarsi all’evento compilando l’apposito form.

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Welfare aziendale: uno strumento per il consolidamento delle relazioni tra imprese e lavoratori

Tra gli interventi in ambito economico previsti dalla legge di stabilità del 2016, l’introduzione del principio del welfare aziendale ha rappresentato sicuramente una svolta per il mondo dell’imprenditoria italiana.

Attraverso la previsione di maggiori incentivi fiscali e di numerose iniziative aziendali volte a garantire il benessere sia del proprio personale dipendente che delle famiglie dei dipendenti stessi, imprese e lavoratori hanno visto man mano ri-consolidarsi un rapporto che, recentemente, era andato via via deteriorandosi.

Nella direzione di una pronta attuazione del welfare aziendale va poi la circolare dell’Agenzia delle Entrate n.28/E del 15 giugno 2016, grazie alla quale è stato possibile definire il trattamento fiscale di quei beni e servizi che non possono vedersi applicata alcuna tassazione. Inoltre, la stessa circolare prevede la possibilità di ricorrere a delle piattaforme online per usufruire in modo flessibile dei benefici aziendali (flexible benefits, ndr).

La più recente legge di stabilità (2017, ndr) ha consentito poi di accrescere la quantità di benefici aziendali che possono avvalersi di una serie di incentivi. La stessa legge prevede inoltre un rafforzamento del ricorso a premi di risultato da parte delle imprese, includendo in questa categoria anche le assicurazioni per la non autosufficienza e per le malattie gravi.

Ma quali sono gli strumenti attraverso i quali poter dare attuazione a questo principio? Prima di elencare una serie di incentivi però, è bene ricordare come questi non concorrano alla retribuzione del personale dipendente:

  • Fino a 5.164,57€ l’anno per i contributi di previdenza complementare. Qualora ad essere convertiti in contributi previdenziali siano i premi legati al risultato non sussistono limiti;
  • Fino a 3.615,20€ per i contributi di assistenza sanitaria. Quando ad essere convertiti in contributi sanitari sono i premi legati al risultato non sussistono limiti;
  • Assicurazioni per la non autosufficienza e per le malattie gravi;
  • Anticipazioni e rimborsi e prestazione dirette per servizi di assistenza ai familiari non autosufficienti;
  • Somme e prestazioni per servizi di educazione e istruzione ai familiari dei dipendenti, compresi i servizi integrativi e di mensa, ludoteche, centri estivi, borse di studio;
  • Servizi aziendali per i dipendenti e i familiari con finalità di educazione, istruzione, ricreazione assistenza sociale e sanitaria, culto;
  • Servizi aziendali di mensa, trasporto e buoni pasto;
  • Fino a 258,23€ per beni e servizi di diverso genere;

Gli incentivi previsti per la retribuzione ordinaria del personale dipendente sono poi rafforzati da ulteriori incentivi a disposizione delle imprese. Ad esempio, i costi sostenuti per i contributi previdenziali e sanitari sono interamente deducibili dalle imposte IRES/IRPEF.

Solco Srl è in grado di offrire assistenza alle aziende in materia di welfare. Scopri come:

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Mercoledì, 02 November 2016 16:20

i contratti di assunzione

contratto a tempo indeterminato e contratto a tempo determinato

Dal Jobs Act si sono ridisegnati alcuni elementi del mercato del lavoro. Quelli che interessano tanto datori di lavoro quanto lavoratori sono i contratti a tempo indeterminato e i contratti a tempo determinato. Le novità da tenere d’occhio sono:

TEMPO INDETERMINATO

Al centro dell’attenzione il contratto a tutele crescenti. Non è una nuova tipologia di contratto, ma un diverso sistema di regolazione del rapporto lavorativo.

A gli assunti dal 7 marzo 2015 o trasformati a contratto a tempo indeterminato viene applicato il sistema sanzionatorio per i licenziamenti illegittimi. Il sistema risarcisce, facendo il calcolo in base agli anni di anzianità e sottratto alla discrezione del giudice. Il risarcimento è pari a 2 mensualità per ogni anno di anzianità, con un minimo di 4 mesi e un massimo di 24 mesi (per le piccole imprese da 2 a 6 mesi). I nuovi licenziamenti sono preceduti del nuovo istituto della conciliazione facoltativa, più vantaggioso dal punto di vista fiscale.

A CHI SI APPLICA IL SISTEMA A TUTELE CRESCENTI

Rientrano nella categoria (D.lgs. 23/2015):

  • lavoratori a tempo determinato convertiti a tempo indeterminato da 7 marzo 2015
  • apprendisti in servizio dal 7 marzo 2015
  • dipendenti, vecchi e nuovi, delle piccole imprese che effettuano assunzioni dal 7 marzo 2015 e superino l’organico previsto nel vecchio articolo 18

TEMPO DETERMINATO

Il contratto a termine è reso più flessibile dal Jobs Act. I vincoli che il datore di lavoro deve rispettare sono:

  • oltre i 36 mesi scatta la trasformazione a indeterminato, indipendentemente dalle interruzioni fino ad un massimo di 5 interruzioni nell’arco temporale dei 36 mesi
  • Lo spostamento del termine del contratto:
    • Deve essere consegnato al lavoratore, dopo 5 giorni dell’attivazione del contratto
    • stop&go: contratti stagionali. La data di termine va comunicata a 10 giorni dalla scadenza, per i contratti fino a 6 mesi, 20 giorni per i contratti superiori ai 6 mesi

Se il lavoratore presta la sua attività per un periodo superiore ai 6 mesi, ha diritto di precedenza all’assunzione a tempo indeterminato, entro i 12 mesi.

Solco Srl progetta azioni mirate, in qualsiasi intervento di sviluppo nelle risorse umane: formazione, riorganizzazione aziendale, coaching, ecc.

Si tratta di un approccio unitario di consulenza e formazione, che mette in primo piano il valore delle persone, l’esperienza e il rapporto con le organizzazioni.

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Mercoledì, 12 October 2016 09:25

tutte le novità del Jobs Act

contratti, congedi e tutele

Il Jobs Act ha ridisegnato il mercato del lavoro. Dal punto di vista del lavoratore ci sono novità che riguardano i loro diritti ma anche i doveri che devono rispettare durante il contratto.

L’obiettivo è quello di tutelare i diritti dei lavoratori che scattano con la firma del contratto. In quest’ultimo si devono indicare la tipologia di contratto, le mansioni, l’inquadramento e l’orario di lavoro. In questo modo il lavoratore può controllare tutto prima della firma del contratto.

Il “nuovo” contratto a tutele crescenti introduce nuove regole nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Questa riforma si applica ai lavoratori assunti dal 7 marzo 2015, ai contratti trasformati a tempo indeterminato da un precedente contratto determinato o alla fine di un contratto di apprendistato. Si introduce la tutela risarcitoria che viene calcolata in proporzione agli anni di anzianità. Inoltre introduce agevolazioni fiscali nei casi in cui il lavoratore accetta l’offerta prima dell’aula.

Per i contratti a tempo determinato si introducono nuovi vincoli che il datore di lavoro deve rispettare:

  •         un tetto massimo di 36 mesi;
  •         le proroghe fino ad un massimo di 5 volte durante l’arco temporale di 36 mesi.

Il Jobs Act ha riguardato anche i diritti dei giovani. In particolare le due modalità di inserimento nel mercato del lavoro del giovani con il tirocinio e l’apprendistato. In entrambi casi c’è l’obbligo di formazione a cui il datore di lavoro deve adempiere.

Il Jobs Act mette in rilievo i permessi di maternità e paternità con totale equiparazione tra adozioni e nascite naturali.

È stata introdotta la tutela alla privacy dei lavoratori, e anche gli ammortizzatori sociali con l’assegno di ricollocazione.

Le riforme hanno introdotto novità sul lavoro dei dipendenti “Smart”, come per esempio la disconnessione dagli strumenti tecnologici durante i tempi di riposo.

Solco Srl affianca e supporta le imprese in tutte le attività finalizzate alla ricollocazione nel mercato del lavoro: dalla formazione all’inserimento lavorativo, con una consulenza mirata alle esigenze dell’organizzazione e abbinata alle nuove opportunità che le riforme e le normative introducono in materia.

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Mercoledì, 27 July 2016 08:35

risultati del contratto di apprendistato

dal rapporto Isfol sull’apprendistato nel 2015

Per le ultime modifiche indicate nel decreto legislativo n. 81/2015 in vigore da gennaio 2016, dovremmo ancora aspettare. Intanto dalle ultime modifiche si riscontra:

  • Gli incentivi: i fattori che attraggono le imprese sono gli incentivi contributivi, economici e retributivi dei contratti di apprendistato. Ma finora non sono stati tanto chiari gli obblighi e le procedure. Per questo il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti ha rappresentato un concorrente molto forte per le 3 tipologie di contratto di apprendistato. Un’altra motivazione potrebbe essere l’insufficiente chiarezza con cui avrebbero dovuto erogare la formazione in cooperazione con le Regioni e le Istituzioni formative.
  • Settori di impiego degli apprendisti: i settori dove si concentrano le assunzioni di apprendisti sono quelli delle costruzioni, l’artigianato e quello commerciale.
  • Le tipologie di apprendistato: l’apprendistato professionalizzante anche durante il 2015 si concentra la prevalenza nell’apprendistato di 1° e 3° livello.
  • L’età media dell’apprendista: in questi anni l’età dell’apprendista si è progressivamente alzata.

Con il Testo Unico dell’apprendistato del 2011 il Governo ha avviato il sistema duale. La riforma mette in parteniariato le imprese con le istituzione formative. In questo modo in Italia è possibile conseguire la qualifica, il diploma ed anche la laurea con un piano di studi dove parte del percorso formativo si svolge in azienda.

Solo nel 2017, dopo la sperimentazione avviata con il Jobs Act, si potrà fare un primo bilancio degli esiti di queste innovazioni.

Solco Srl, in qualità di Ente di formazione e consulenza è accreditato per la formazione superiore e continua dà supporto:

  • Nella creazione di piani formativi per l’apprendistato professionalizzante lungo il percorso formativo;
  • Nelle procedure di registrazione e di iscrizione degli apprendisti ai corsi.

Solco Srl organizza periodicamente corsi finanziati di apprendistato professionalizzanti di I, II e III annualità.

Per ulteriori informazioni sui corsi, i contenuti e per un supporto nelle procedure di registrazione potete contattare:

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ELENA LEONETTI - 06/70702121

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L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) coordinerà la Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro. Questa rete è formata dall’INPS, dall’INAIL, dalle agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività d’intermediazione come l’ISFOL, gli enti di formazione, le Camere di commercio, gli istituti di scuola secondaria di secondo grado. L’ANPAL sarà gestita dal Ministero del Lavoro e dall’ISFOL:

  •         Il Ministero del lavoro fisserà le linee d’indirizzo triennali e obiettivi annuali in materia di politiche attive e definirà i livelli minimi delle prestazioni su tutto il territorio nazionale.
  •         Il Ministero del lavoro, le Regioni e le Provincie definiranno un piano per l’erogazione delle politiche attive coordinato con i fondi (nazionali, regionali e Fondo Sociale Europeo.)
  •         Il Ministero del lavoro stipulerà con le Regione e le Provincie, una convenzione per regolare i rapporti e gli obiettivi dei servizi per l’impiego e politiche attive.

ALBO NAZIONALE DEI SOGGETTI ACCREDITATI A SVOLGERE FUNZIONI IN MATERIA DI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO

L’Albo sarà gestito dall’ANPAL, dove saranno iscritte le agenzie per il lavoro che intendono operare nel territorio nazionale.

SISTEMA INFORMATIVO E FASCICOLO ELETTRONICO DEL LAVORATORE

Questo sistema consente la gestione del mercato del lavoro e del monitoraggio delle prestazioni svolte. Il sistema semplifica per i datori di lavoro le comunicazioni di assunzione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro.

Il sistema informativo è messo a disposizione delle Regioni e delle Provincie ed è la base per la formazione del fascicolo elettronico del lavoratore. Quest’ultimo accessibile dal lavoratore stesso.

ALBO NAZIONALE DEGLI ENTI ACCREDITATI A SVOLGERE ATTIVITA’ DI FOMAZIONE PROFESSIONALE

Saranno iscritti i Fondi interprofessionali e bilaterali. L’ANPAL eserciterà vigilanza sugli stessi per riferire al Ministero del Lavoro.

Vi invitiamo a cliccare sulla fonte per approfondire l’argomento

Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Internet). 2015 (consultato 11settembre 2015); (3 pagine)

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